Visita ai progetti in Uganda

Sono rientrato pochi giorni fa dall'Uganda. Cerco di trasmettervi le mille sensazioni di un viaggio intensissimo in alcune annotazioni.
 
La gioia e la riconoscenza espressa dai disabili di Kiwanga, Teresona, Charles, Henry... e in modo speciale da Antonia, ammalata terminale di tumore, per i regali portati per Pasqua. Abbandonati da tutti (compresa la Diocesi di Kampala!) hanno in "Insieme si può…" l'unico vero e concreto punto di riferimento!! Da sempre li considero i "figli prediletti" della nostra associazione.
 
Intenso l'incontro con i rifugiati del Sud Sudan ospitati nel campo profughi di Kiriandongo. Abbiamo portato loro 350 zanzariere per combattere la malaria. Abbiamo visto per lo più donne, bambini e anziani costretti dalla follia della guerra civile e da immensi interessi economici a fuggire dalla loro casa e dal loro paese.
Coinvolgente l'incontro con le donne della Cooperativa TDA che nella zona di Lwero coltivano il "Caffè delle Dolomiti", venduto da "Insieme si può…" e dalla bottega di commercio equosolidale Samarcanda. Una collaborazione che sicuramente crescerà in futuro.
 
Soddisfazione generale per i progetti realizzati da ISP: abbiamo raccolto l'apprezzamento dei beneficiari delle nostre azioni e il loro ringrazi manto perché quanto viene fatto cerca di andare alle radici dei problemi e di cercare "con loro" la soluzione migliore.
 
Amarezza per i tanti progetti fallimentari (e falliti!) promossi da grandi e rinomate Organizzazioni Internazionali. Pozzi d'acqua fuori uso dopo pochi mesi, cisterne rotte ancora prima dell'installazione che poi non è mai avvenuta, migliaia di piantine di alberi da frutta lasciate seccare in un prato… Eppure secondo quanto raccontano nei costosissimi spot pubblicitari in televisione o sui giornali stanno salvando milioni di bambini da fame, sete, malattie… !!!