Centro Dino Ferrari

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Via Francesco Sforza 35, Milano

0255189006

http://www.associazionecentrodinoferrari.com

L'Associazione "Centro Dino Ferrari" ETS - Ente Morale con DPR 21 nov 84 n 1035 è stata fondata dall'Ing. Enzo Ferrari in memoria del figlio Dino, stroncato da una distrofia a soli 21 anni. Da allora l'attività principale è quella di promuovere e sostenere la ricerca scientifica condotta dal "Centro Dino Ferrari" dell'Università degli Studi di Milano - Fondazione Irccs Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico - nel campo delle malattie neuromuscolari (distrofie muscolari), neurodegenerative (Parkinson, Alzheimer, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla, Amiotrofie Muscolari Spinali) e cerebrovascolari (Ictus ed Emorragie Cerebrali), ed altre malattie neurologiche gravemente invalidanti che colpiscono dalla prima infanzia all'età adulta.

Le iniziative in corso

Studio della risposta cellulare allo stress come fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson e identificazione di nuovi target molecolari e di terapie neuroprotettive Image

Organizzazione: Studio della risposta cellulare allo stress come fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson e identificazione di nuovi target molecolari e di terapie neuroprotettive

Ricerca scientifica

Studio della risposta cellulare allo stress come fattore di rischio per lo sviluppo della malattia di Parkinson e identificazione di nuovi target molecolari e di terapie neuroprotettive

Il Parkinson è una patologia neurodegenerativa che deriva dalla perdita dei neuroni dopaminergici e non ha cure definite. Le cause della malattia sono ancora sconosciute, ma si sospetta un ruolo di fattori genetici ed ambientali. In individui predisposti geneticamente, eventi stressanti esterni (infezioni, traumi, stress) possono attivare processi di degenerazione neuronale, portando all’insorgenza dei sintomi.Il progetto mira a esplorare i meccanismi patogenetici collegati alla risposta cellulare allo stress come potenziale fattore di rischio per la neurodegenerazione. La comprensione di questi processi potrebbe aiutare a identificare nuove strategie terapeutiche per prevenire o modificare il decorso della malattia.I metodi includono l'analisi di una coorte di pazienti per raccogliere dati su eventi scatenanti e l'identificazione di biomarcatori di stress attraverso trascrittomica, proteomica e lipidomica. Utilizzeremo modelli cellulari di organoidi cerebrali derivati da cellule staminali pluripotenti per testare terapie.L'obiettivo è chiarire il meccanismo di “doppio hit” in soggetti geneticamente predisposti e sviluppare strategie terapeutiche personalizzate. Ci si attende un impatto significativo nella determinazione dei fattori di rischio e nello sviluppo di approcci terapeutici innovativi.Budget previsto €150mila per finanziare un ricercatore a tempo pieno e per l’implementazione delle tecnologie necessarie. un passo avanti per il Parkinson

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“Il ruolo della disfunzione del sistema glinfatico nelle fasi precoci e nella progressione delle demenze” Image

Organizzazione: “Il ruolo della disfunzione del sistema glinfatico nelle fasi precoci e nella progressione delle demenze”

Ricerca scientifica

“Il ruolo della disfunzione del sistema glinfatico nelle fasi precoci e nella progressione delle demenze”

Il cervello, privo di un sistema linfatico tradizionale, dispone del sistema glinfatico, una rete di drenaggio scoperta nel 2012, che facilita la rimozione dei prodotti di scarto dal tessuto cerebrale. La disfunzione di questo sistema favorisce l’accumulo di proteine patologiche, contribuendo alla progressione delle demenze. Il progetto esplora il sistema glinfatico nelle demenze neurodegenerative, cercando biomarcatori non invasivi e meccanismi biologici modulabili, combinando analisi di fluidi biologicim, per dosare nel plasma proteine come AQP4 e GFAP e isolare vescicole extra-cellulari, ed esami di risonanza magnetica avanzati, per quantificare parametri di funzionalità del sistema glinfatico. Inoltre, un sottogruppo di pazienti sarà sottoposto anche a stimolazione elettrica transcranica, che potrebbe migliorare la clearance glinfatica. I risultati attesi includono la delucidazione del ruolo del sistema glinfatico nelle demenze, la validazione di biomarcatori e l’apertura a nuove terapie per il trattamento delle malattie neurodegenerative. info @ Al via un nuovo progetto sulle demenze - Centro Dino Ferrari

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